La società in cui viviamo è sempre più tecnologica, questo è innegabile, le nostre case sono sempre più piene di strumenti tecnologici che ci hanno consentito uno stile di vita diverso dal passato. La tecnologia che ci circonda si riflette sulle nostre abitudini e su ciò che consideriamo accettabile o meno anche per quanto riguarda l’educazione dei bambini.
L’uso sempre più diffuso di smartphone e tablet fin dalla più tenera età ha allertato la SIP (Società Italiana di Pediatria) che ha emanato delle raccomandazioni rivolte a tutti i genitori (ma non solo) riguardante i pericoli che si celano dietro all’uso massivo di smartphone e tablet (ma anche social network e videogiochi).
In uno studio condotto su bambini con un’età compresa tra i 6 mesi e i 4 anni si è potuto constatare come quasi tutti utilizzassero dei dispositivi multimediali: il 92% aveva iniziato ad usarli nel primo anno di vita e all’età di 2 anni li utilizzavano giornalmente (dati SIP). Si stima che in Italia 8 bambini su 10 tra i 3 e i 5 anni sappiano usare il cellulare dei propri genitori.
La SIP si è espressa in modo categorico sull’uso di questi dispositivi scoraggiandone l’uso prima dei 2 anni di età, limitando l’uso ad un massimo di 1 ora al giorno tra i 2 e i 5 anni e raccomandando un uso non superiore alle 2 ore giornaliere tra i 5 e gli 8 anni. Quello che viene sconsigliato e scoraggiato (a qualsiasi età) è l’uso di questi dispositivi per calmare o distrarre il bambino, durante i pasti e nelle due ore precedenti l’ora di andare a letto. Ma, soprattutto, raccomandano di non lasciare i bambini da soli con questi strumenti in mano ma di condividere l’esperienza con i genitori. Altra raccomandazione è quella di assicurarsi che i contenuti siano adatti all’età e allo sviluppo del bambino.
Stiamo vivendo e affrontando un periodo storico-sociale che ci ha imposto un cambiamento di quelle che erano le nostre abitudini ed è stato proprio grazie alla tecnologia, al suo utilizzo e diffusione che si è potuto continuare a svolgere le attività: bambini e ragazzi hanno potuto continuare a studiare, molti adulti hanno continuato il proprio lavoro stando a casa, abbiamo potuto vedere e conversare con i nostri familiari e amici proprio grazie alla tecnologia. Questo ci dimostra quanto questa sia presente nelle nostre vite e per certi aspetti importante ma che tutto questo debba essere commisurato ad un uso moderato e limitato.
Quali sono i rischi di un uso eccessivo di questi dispositivi sul bambino?
Se riflettiamo sulle cifre, in termini di tempo speso davanti a questi dispositivi, indicate dalla SIP ci renderemo conto come molti bambini li usino per molto più tempo. Considerando che l’infanzia è l’età in cui avvengono molti processi di sviluppo non ci sarà difficile capire che un uso massimo di questi dispositivi potrebbe avere delle ripercussioni sul bambino, sul suo sviluppo e sulle competenze relazionali.
Per un bambino che passa molte ore davanti a questi dispositivi non ci sarà difficile immagine che potrebbe accusare mal di testa e dolori muscolari dovuti alla scorretta postura assunta. Inoltre anche il peso, e di conseguenza il benessere generale del bambino, potrebbe risentirne in quanto questi (anche se i videogiochi di ultima generazione hanno inserito anche la possibilità di movimento) resta seduto per più tempo con un basso dispendio di energie. Ripercussioni si potrebbero avere sulla vista in termini non solo di una maggiore secchezza oculare (quando siamo davanti ad uno schermo tendiamo, adulti e bambini, ad avere una ridotta attività oculare di ammiccamento ovvero la naturale chiusura delle palpebre che permette la costante umidità oculare) ma, considerando che durante l’infanzia si ha anche uno sviluppo della capacità visiva del ambino (nel primo anno soprattutto), non ci sarà nemmeno difficile capire come questo sviluppo potrebbe essere compromesso. Si è potuto notare, infatti, che i bambini che passano molto tempo davanti a questi dispositivi sviluppino una forma di strabismo che, disallineando gli occhi, farà sì che questi guardino verso l’interno.
Come abbiamo già avuto modo di affermare in merito al sonno degli adulti, ma di cui i bambini non fanno eccezione, l’uso di questi dispositivi può interferire con la qualità del sonno sia dovuta alle sollecitazioni stimolanti di alcuni contenuti (che nei bambini si potrebbero “ripresentare” durante il sonno sotto forma di incubi e di agitazione notturna) sia dovuta all’esposizione della luce dello schermo che interferisce con il normale ritmo circadiano sonno/veglia.
Un discorso diverso va fatto per quanto riguarda l’apprendimento. Da una parte il tempo speso davanti a questi dispositivi è associato in un minor rendimento scolastico e una minore capacità di concentrazione nel bambino in età scolare; dall’altra si è potuto osservare che alcune app ben strutturate possono aiutare il bambino a consolidare quanto ha già appreso. Il bambino con un età inferiore ai 3 anni potrebbe apprendere nuove parole attraverso i video MA A CONDIZIONE CHE sia presente una persona adulta che aggiunga altre informazioni verbali e non verbali durante il video. Pensiamo ad esempio ai libri che spesso i genitori propongono ai bambini di questa età. Sono libri colorati e con molte figure (a volte con solo figure) che il bambino può guardare e indicare: ogni qualvolta il bambino indicherà una figura il genitore nominerà l’oggetto indicato (anche più di una volta) stimolando il bambino a ripetere quella parola e correggendolo o complimentandosi con lui. Lo stesso vale per un video: il bambino lasciato solo a guardare il video non trarrà beneficio in termini di acquisizione di nuovi vocaboli se non sarà lì accanto a lui un adulto che nomina le varie figure che indica.
Inoltre l’abitudine di tenere in casa sempre la tv accesa come sottofondo alle varie attività, si è visto avere effetti negativi sullo sviluppo neuronale riducendo, inoltre, quantità e qualità delle interazioni genitore-bambino.
Da non sottovalutare la capacità di questi strumenti di creare dipendenza per cui, una volta strutturata, il bambino cadrà in un circolo vizioso in cui avrà bisogno di sempre più tempo da dedicare a questi dispositivi per potersi sentire appagato (è lo stesso meccanismo che avviene nella dipendenza da sostanze dove l’organismo col passare del tempo richiede un aumento della sostanza). Ma come capire se si è instaurata una dipendenza? Proviamo ad osservare i comportamenti del bambino: se è presente una ricerca fenetica di tempo per poter giocare anche a scapito di altre attività, se diventa nervoso e irritabile tutte le volte che non può giocare allora è probabile che si sia instaurata una dipendenza.
Quindi come comportarsi?
Come affermato sopra non tutto è considerato negativo! Gli stessi pediatri affermano che il loro intento non è quello di criminalizzare l’uso dei dispositivi mobili ma di mettere in guardia i genitori su i possibili pericoli sullo sviluppo de bambino di un loro abuso.
Come per altri aspetti dell’educazione del bambino, anche per questo fondamentale importanza riveste la presenza di regole che siano chiare e condivise e soprattutto che siano rispettate da tutti i componenti della famiglia!
Eh già! Come più volte ho sottolineato di fondamentale importanza con i bambini è l’esempio che gli adulti danno loro! Avrebbe poco senso dire al bambino che può guardare la tv un tot di tempo giornaliero se poi si ha l’abitudine di tenerla accesa in altre stanze come sottofondo alle nostre attività, oppure dire loro di non giocare ai videogiochi o di non usare lo smartphone per più del necessario quado siamo noi i primi ad usarlo anche durante i momenti di socialità.
Regole chiare per chi?
Nello stabilire le regole per l’utilizzo di smartphone, tablet, videogiochi dobbiamo assicurarci che il bambino abbia ben compreso cosa ci aspettiamo che lui faccia!
Dire ad un bambino piccolo che potrà guardare la tv per mezz’ora avrà poco senso per lui che non ha ancora la misura del tempo! Piuttosto diciamogli che potrà guardare un tot di episodi del suo cartone preferito dopo di che spegnerete la tv. Se per esempio abbiamo deciso che può guardare 3 episodi ricordiamoglielo quando accendiamo la tv e ricordiamoglielo anche tutte le volte che finisce un episodio (“ancora due” indicando con le dita e poi “questo e poi basta”).
Se una regola introdotta è che non si usano smartphone e non si guardano video durante i pasti nessun componente della famiglia potrà farlo! Questo comporterà che il telegiornale non sarà guardato/ascoltato in quel momento e che anche gli adulti dovranno rinunciare al loro cellulare. Ricordiamoci che i bambini sono degli ottimi imitatori dei comportamenti degli adulti!
Se vogliamo limitare l’uso di videogiochi diamo delle regole che siano chiare in termini di quando si può giocare e per quanto tempo. Ad esempio ad un bambino dall’età scolare potremmo dire che potrà giocare per un tot di tempo prima di fare i compiti e per un tot solo quando i compiti saranno tutti finiti (e non eseguiti di fretta per poter tornare e giocare!). Allo scadere del tempo possiamo permettere al bambino di finire un livello del gioco iniziato ma NON di iniziarne altri (anche qui vale la regola di ricordare al bambino che il tempo sta finendo così che possa prepararsi a lasciare il gioco e non inizi nuovi livelli che poi non avrà tempo di finire) e dar lui il tempo per salvare e spengere correttamente.
Ma soprattutto non lasciamo che utilizzino questi dispositivi da soli! Anche un videogioco può essere un momento di condivisione genitore-bambino, anche per quei genitori che non sono pratici di queste tecnologie, potrebbe essere un momento in cui il bambino si sente “esperto”! Entriamo nel loro mondo senza pregiudizi e facciamoci raccontare e spiegare tutti i trucchetti del gioco. Andiamo con lui a comprarlo e assicuriamoci che la scelta ricada su un gioco adeguato alla sua età e al suo sviluppo. Quello che conta, quello che è importante nella relazione genitore-bambino è la condivisione di questi momenti che siano di qualità per entrambi!
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