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La felicità di coppia

    “L’amore è ben più che un affetto concesso in cambio di ciò che ci si aspetta di ricavarne”

    (M. Seligman, La costruzione della felicità)

    Nei primi anni 2000 un gruppo di studiosi americani effettuarono degli studi su soggetti felici dai quali emerse che circa il 10% dei soggetti più felici era all’interno di una relazione sentimentale. Al tempo stesso altri studi dimostrarono che i soggetti sposati erano più felici di coloro che non lo erano tanto che il matrimonio risultò essere il fattore di felicità più potente della soddisfazione lavorativa e della posizione economica. Non è un caso che al primo posto negli studi sulla sofferenza troviamo la fine di una relazione.

    Ma cos’è che rende queste persone più felici? É il matrimonio in sé a rendere felice una persona? Beh ovviamente no, altrimenti non si spiegherebbe come mai alcune persone possano essere infelici all’interno di un matrimonio. La domanda giusta quindi dovrebbe essere: quali sono le caratteristiche di quelle persone che sono all’interno di una relazione felice?

    Cosa ci attrae di una persona?

    Partiamo dall’inizio. Cos’è che ci attrae di una persona? Perché scegliamo come nostro/a partner una persona piuttosto che un’altra? Solitamente quello che ci attrae di una persona è il suo modo di fare e il suo modo di essere. Questo può essere simile al nostro oppure totalmente diverso. Quanto detto non ci sorprende, anche i detti popolari d’altronde dicono che “chi si somiglia si piglia” ma anche che “gli opposti si attraggono”. Allora qual è la legge dell’attrazione? Quali sono i matrimoni, o più in generali le unioni, che durano di più quelle in cui le persone sono uguali o quelle completamente diverse? Non esiste una legge universale in questo campo.

    In realtà quello che fa durare a lungo un’unione non sono tanto gli interessi quanto i valori: due persone possono anche avere interessi diversi, anche totalmente l’opposto l’uno dall’altro, ma non i valori. Avere gli stessi valori fa sì che due persone possano continuare una vita di coppia felice. Questo basta? Forse no! Soprattutto in quelle coppie dove l’uno è l’opposto dell’altro la sfida quotidiana è quella di riuscire a trovare un incastro tale per cui le diversità non diventino terreno di scontro ma arricchimento l’uno dell’altro.

    In un rapporto di coppia che funzioni questa diversità diventa occasione di esercizio quotidiano delle proprie potenzialità, proprio quelle che ci avevano fatto scegliere inizialmente un/a partner piuttosto che un altro/a e che talvolta, ad un certo punto della relazione, iniziano ad essere date per scontate o a non essere più tollerate nell’altro.

    Potendo osservare coppie felici di lunga durata, si è notato che queste mettono in atto alcuni atteggiamenti reciproci che fanno sì che il loro legame ne esca rinvigorito. Vediamone insieme alcuni.

    Atteggiamenti delle coppie di lunga data felici

    Innanzitutto l’interesse verso il/la partner e le sue attività giornaliere: la mattina prima di accomiatarsi e dirigersi ognuno alle sue attività, si informano reciprocamente di almeno una cosa che il/la partner farà durante la giornata. Nel ritrovarsi a fine giornata la prima conversazione che queste coppie hanno è a basso tenore di stress. SPOILER: tenersi lontani dalla domanda “com’è andata oggi?” perché potrebbe essere ad altissimo tenore di stress.

    Inoltre queste coppie mettono in atto manifestazioni di affetto come toccarsi, accarezzarsi reciprocamente e stare abbracciati oltre a dimostrare apprezzamento e ammirazione reciproca; si ritagliano del tempo per stare insieme e condividere attività in coppia.

    Di non meno importanza in una coppia è la comunicazione e di conseguenza l’ascolto reciproco: comunicazione e ascolto non solo a livello quantitativo ma anche a livello qualitativo riuscendo a rimandare ad un secondo momento discussioni quando si ha poco tempo per affrontarle (ad esempio prima di uscire di casa per andare a lavoro), quando la rabbia è ad un livello tale per cui non è più controllabile oppure quando si è troppo stanchi o di cattivo umore per altre questioni.

    Altrettanto importante è l’attenzione all’altro, ai sui bisogni (senza però incorrere nell’errore di non aver presente i propri di bisogni!) ammirando i punti di forza dell’altro.

    In tutto questo c’è una parola magica che racchiude tutto quello detto precedentemente ovvero “insostituibilità“: le persone che amiamo (e che ci amano) possono essere legate a noi irrazionalmente solo se ai loro occhi noi siamo unici, siamo insostituibili.

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