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Niente giochi da casa ai centri estivi

    Chiunque abbia un bambino si è sentito ripetere più volte questa frase “Ai centri estivi (come anche al nido e alla materna) non si portano i giochi da casa! Ci sono talmente tanti giochi che non serve portarli da casa!”

    Allora come mai i bambini, nonostante gli innumerevoli giochi ed attività proposte dalle varie educatrici e operatrici, portano con loro nelle loro cartelline un giocattolino? Come mai non riescono proprio a lasciarlo a casa? Forse non è propriamente per giocarci dato che spesso questo rimarrà in cartella per tutto il tempo!

    Quante volte mamme, babbi, nonni e tate che accompagnano i bambini la mattina li hanno un po’ brontolati perché “le maestre non vogliono che si portino giochini da casa!”

    Ma cosa rappresenta quel giochino per il bambino? Come mai per il bambino è così importante averlo con sé anche se poi verrà lasciato nella cartella per tutto il tempo? Scopriamolo insieme!

    Il motivo per cui non si portano giochi da casa è presto detto: i bambini potrebbero litigare per chi ci deve giocare, potrebbe quindi rompersi, perdersi o finire nella cartella di un altro bambino. Altra motivazione, non da meno, è che così non ci saranno differenze tra bambini tra chi ha una famiglia che può comprare un giochino costoso e chi, invece, pur volendo con tutto il cuore non può farlo.

    Mettiamoci per un attimo nell’ottica del bambino che dovrà passare la sua giornata al centro estivo (ma la stessa cosa vale per il nido, la materna e perché no magari anche le elementari!), magari in un posto ancora nuovo per lui perché sono le prime volte che ci va e soprattutto un posto dove non ci sono né la mamma né il papà, ma non ci sono nemmeno i nonni o comunque quelle persone che abitualmente si prendono cura del bambino. Pensiamo un attimo a noi, che comunque siamo adulti, a come ci comportiamo quando andiamo in un posto per noi nuovo…si vero magari non ci portiamo con noi un giocattolo ma comunque ci vestiamo in un modo da farci sentire a nostro agio così da affrontare con spirito positivo quella nuova situazione.

    La stessa cosa si può dire per loro: magari come dicevamo prima è un posto ancora un po’ nuovo, magari non conoscono ancora bene i bambini che ci saranno e gli amici che potrebbero incontrare e forse durante la giornata potrebbero sentire la mancanza del babbo e della mamma…ebbene quel giochino messo lì nello zainetto potrebbe essergli di aiuto a superare questi momenti! Anche solo sapere che c’è, che il giocattolino è lì con loro gli può essere d’aiuto perché spesso questo resta nello zainetto in quanto una volta arrivati e rotto il primo impatto, si rendono conto delle meravigliose opportunità che hanno! Altre volte, invece, la tristezza è tale da non farli separare fisicamente dal loro giocattolino…e allora cosa fare? Beh forse fargli rimettere a posto il giochino immediatamente potrebbe non essere la strategia migliore, lasciamo che lo tenga un po’ con sé e con questo esplori l’ambiente e magari dopo un po’ sarà lui stesso a lasciarlo per dedicarsi a giocare con qualcos’altro o con un bambino appena conosciuto!

    Per questo motivo cerchiamo di non sgridarlo troppo se vuole quel giocattolino con sé a tutti costi, né di prenderlo in giro (anche se bonariamente): il bambino ci sta solo dicendo che ha bisogno di qualcosa che lo aiuti nel distacco dalle figure a lui care e che lo consoli quando queste non sono lì presenti e la loro assenza si è fatta troppo pesante!

    Gli adulti non capiscono mai niente da soli ed è una noia che i bambini siano sempre eternamente costretti a spiegar loro le cose” (Il piccolo principe, Antoine De Saint Exupery)

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