Oggi vi voglio parlare di un libro che ho avuto il piacere di leggere la scorsa estate; un libro che riesce nella sua semplicità di espressione a trattare due tematiche molto importanti come la diversità ed il bullismo: wonder.
Questo è uno di quei libri da leggere con calma, perché ogni sua parte è fonte di riflessione profonda; uno di quei libri da far leggere a scuola ma non come semplice compito in classe, bensì come punto di partenza per un lavoro più profondo di riflessione e discussione in gruppo. Un libro fruibile anche dai più piccoli per la sua semplicità di linguaggio che però racchiude in se insegnamenti importanti.
Wonder è la storia di un ragazzino August detto Auggie, nato con una deformazione craniofacciale che l’ha portato, fin dalle primissime fasi della sua vita, a passare molto tempo negli ospedali tra un’operazione e l’altra. Proprio per questa sua lunga permanenza in ospedale Auggie non ha mai frequentato la scuola optando per un’istruzione privata a casa; con il passaggio alla prima media, però, Auggie si ritrova ad affrontare per la prima volta in vita sua la scuola.
I libro è diviso in capitoli che descrivono le varie vicende che si susseguono da diversi punti di vista, questo ci permette di vedere la storia narrata da diverse prospettive e poter capire le emozioni provate dai vari protagonisti.
Questo libro insegna a grandi e piccini che, dietro a dei bisogni speciali c’è una persona con il proprio mondo, con i propri sentimenti e con i propri gusti! Auggie è un fan di Guerre stellari, ma solo quei bambini che andranno oltre l’apparenza e faranno amicizia con lui lo scopriranno!
Talvolta un bambino con bisogni speciali viene visto per le cose che non sa fare o che gli sono impedite, al bambino viene posta un’etichetta con sopra scritto il nome della sua diagnosi dimenticandosi che sono prima di tutto bambini con il loro carattere, le loro emozioni, il loro mondo, dimenticando che ogni persona è un universo unico e speciale con le proprie peculiarità e in quanto tale diverso da tutte le altre persone. R.J. Palacio ci fa entrare in questo mondo, ci fa scoprire Auggie come persona, con i suoi gusti e le sue emozioni andando oltre le difficoltà incontrate.
Questo libro ci mostra il punto di vista di Via (sorelle maggiore di Auggie) e come lei ha affrontato ed affronta la diversità del fratello, di come questa viene affrontata in casa e di quelle che sono le sue emozioni ed i suoi vissuti. Altro importantissimo tema toccato dal libro: i fratelli dei bambini con bisogni speciali. Come questi vivranno la diversità del fratello dipenderà da una molteplicità di fattori (esempi sono: se si è fratelli maggiori o minori, la tipologia di diagnosi e la sua gravità, come questa è stata accettata e come è vissuta all’interno della famiglia, l’età dei fratelli, se sono presenti altre figure che posso fare da rete di supporto alla famiglia e ai fratelli, etc, etc) per cui non è possibile generalizzare e fare un discorso comune. Quello che emerge dalla storia è che Via non ha mai visto suo fratello come diverso, sa bene cosa ha Auggie e tutto quello che ha dovuto affrontare avendolo vissuto anche lei, ma per lei è semplicemente il suo fratellino e non lo ha mai visto come gli altri.
Il libro ci mostra anche le reazioni delle persone, grandi e piccini, come questi si relazionano con Auggie, e ci racconta degli episodi di bullismo che Auggie dovrà affrontare nella nuova scuola. Il bullo nel suo atto di prevaricazione, va a colpire i punti deboli e le fragilità delle sue vittime, ed i bambini con delle difficoltà possono essere particolarmente a rischio. Negli ultimi anni si è assistito ad una conoscenza maggiore del fenomeno e di conseguenza ad un incremento di programmi di prevenzione e di intervento all’interno delle scuole. I bambini ed i ragazzi vengono sensibilizzati al problema, gli viene spiegato loro cos’è e come si manifesta il bullismo e vengono esortati a parlarne e a segnalare a gli adulti di riferimento eventuali casi di cui sono vittime ma anche e soprattutto a cui assistono o dei quali vengono a conoscenza. Questo perché non solo è importantissimo prevenire ulteriori episodi di bullismo ma anche far sì che quelli perpetuati non restino nell’ombra così da poter intervenire a sostegno della vittima e del bullo.
Vi lascio con il messaggio dell’autrice apposto sul retro della copertina:
“Non giudicare un libro una persona dalla copertina faccia” (R.J. Palacio, Wonder)